venerdì 16 settembre 2011

Il domani che verrà di John Marsden

Tomorrow, When the War began

"Sai, quando siamo arrivate alle superiori mi guardavo indietro con un sorriso e pensavo:
Dio mio, com'ero ingenua una volta!
Credevo a Babbo Natale e alla fata dei dentini, e che la mamma appendesse 
i miei disegni in cucina perché erano dei capolavori.
Ma ora ho capito una cosa: fino a ieri eravamo innocenti come allora.
Non credevamo a Babbo Natale ma avevamo altre illusioni.
La più grossa è quella che hai detto tu:
ci credevamo al sicuro, e di colpo abbiamo imparato che non è così.
E non lo sarà mai più."

Trama:
Australia, contea di Wirrawee. Nella campagna vicino Melbourne la vita scorre lenta e monotona, ma otto ragazzi hanno trovato un modo di sconfiggere la noia che li assale ogni estate: una gita nella natura selvaggia del bush australiano. Macchina, bagagli, tende, provviste, tutto è pronto per una nuova avventura. Hell è la loro destinazione: una radura luminosa e isolata che sarà la loro casa per una settimana, un paradiso chiamato Inferno. Davanti al fuoco a raccontarsi storie, a scambiarsi i primi baci e leggere classici di altri tempi, gli otto ragazzi non sanno che al loro ritorno la vita non sarà più la stessa. Le loro case vuote, i loro animali domestici morti, un’aurea di desolazione che avvolge ogni cosa. L’Australia è stata occupata dalle forze militari, i cittadini sono stati rinchiusi in prigione: tra i detenuti ci sono i loro genitori, i loro fratelli e sorelle. Affrontando paure e indecisioni, gli otto ragazzi decidono di combattere, sapendo di essere i soli nelle cui mani c’è ancora una possibilità di salvezza, di riprendersi il loro domani. 

L'autore: 
John Marsden è nato in Australia nel 1950. I suoi romanzi sono stati tradotti in 13 lingue. Vive vicino Melbourne: preside di un liceo locale, si divide tra l’insegnamento e la scrittura. Da Il domani che verrà è stato tratto un film, in uscita nelle sale italiane il 4 novembre 2011.  

Recensione:
Ho trascorso un intero pomeriggio immersa nella lettura di questo romanzo e ne sono emersa spaventata, contenta, in ansia, soddisfatta. 
Il domani che verrà è stata per me una lettura dinamica: non tanto per il suo movimentato contenuto quanto per le riflessioni, i rimandi, le considerazioni personali e a tratti filosofiche che il romanzo mi ha regalato. 
Trovarsi questa storia tra le mani e riuscire a esserne coinvolta in modo così totale è stata una vera e propria sorpresa. Non ritenevo possibile che un argomento del genere fosse in grado di toccarmi e tenermi sveglia e attenta per la durata dell'intero, seppur non così lungo, romanzo. 
La storia si svolge in una contea australiana, vicino Melbourne, e vede come protagonisti dei ragazzi adolescenti. In occasione di una fiera che vedrà impegnate tutte le loro famiglie, i ragazzi decidono di andare in campeggio "all'Inferno", una stupenda zona isolata tra le montagne. Lì vivranno spensieratamente gli ultimi giorni di quella che fino a quel momento era stata la loro monotona, tranquilla, prevedibile adolescenza. 
Il rientro a casa riserva loro una tremenda sorpresa: il villaggio è deserto, le case risultano abbandonate a loro stesse, gli animali sono morti e in alcuni luoghi sono stati appiccati degli incendi. Con prudenza e paura i ragazzi arriveranno alla verità: c'è una sorta di guerra in atto, o meglio un'invasione, e tutti i loro genitori, insieme agli abitanti del paese, sono stati catturati e imprigionati proprio durante la fiera. 
Inizia per i sette - poi diventati otto - la lotta alla sopravvivenza, che presto si trasformerà in una sorta di resistenza contro il nemico. 
Leggere queste pagine richiama il lettore immediatamente ad altre passate letture, forse simili ma allo stesso tempo distanti. Il paese abbandonato mi ha fatto venire gli stessi brividi che mi diede Matheson in Io sono leggenda. Qui non c'è solo un uomo che deve scappare, ci sono otto ragazzi ma la loro solitudine è la stessa, è unica. In quella situazione gli otto amici diventano una sola persona, e ciò che accade a uno di essi sembra essere diretto a tutti in egual misura. Questo legame, questo affiatamento, probabilmente dettato non solo dall'amicizia ma anche dalla situazione critica che stanno vivendo, mi ha riportato alla mente Il signore delle mosche e come le due esperienze si siano evolute in maniera diametralmente opposta. Là, in Golding, si stabilisce una sorta di dittatura, del predominio del più forte, volendo seguire le teorie della selezione della specie; qui ci si organizza democraticamente, di comune accordo, riducendo al minimo i dissapori. So che il paragone che sto facendo è azzardato: non l'ho cercato di proposito, si è presentato alla mente in maniera prepotente durante la lettura. Certo che qui c'è l'esigenza di far fronte comune contro il nemico, che potrà essere sconfitto o tenuto a bada solo restando uniti. 
Durante la loro permanenza nell'Inferno, mi aspettavo qualcosa più stile Robinson Crusoe, per poter davvero sopravvivere, mentre in queste pagine gli agi continuano in qualche modo a sussistere... e i ragazzi mi sono sembrati allora i fratelli cartacei della serie televisiva Lost: è vero, non sono dispersi, ma si trovano a dover affrontare qualcosa di inaspettato con pochi mezzi e senza sapere davvero il perché. 
Gli otto amici riusciranno per ora a mantenere la loro umanità, a provare emozioni e a vivere i sentimenti della loro età, sentimenti che emergono tra il loro disappunto e i loro tentativi di opporsi. Sentimenti che permettono loro di prendersi maggior cura gli uni degli altri. L'autore non si sofferma troppo su questo aspetto per non scadere nel troppo facile sentimentalismo, ma fa piacere registrarne la presenza perché credo sia importante per delineare la personalità di questi ragazzi alle prese con la prima forte esperienza della loro vita. 
Inizialmente i personaggi sembrano poco approfonditi, sembra che ci vengano presentati per come appaiono agli altri e non per come potrebbero essere in realtà. 
Credo che molti elementi che in altir romanzi mi avrebbero fatto storcere il naso, qui sono per me elementi importanti. Sì, perchè essendo una serie di ben 7 volumi (ahimé ho scoperto la triste verità solo mezz'ora fa) sicuramente ci saranno cambiamenti che ci faranno comprendere come i personaggi siano evoluti da qui fino alla fine. In questo primo volume sembrano ancora un insieme... chissà dove arriveranno.
Ora ho l'ansia di leggere assolutamente il seguito, i seguiti, sperando che non ci vogliano sette anni per vederli pubblicati tutti!

Booktrailer:



Titolo: Il domani che verrà
Titolo originale: Tomorrow, When the War began
Autore: John Marsden
Editore: Fazi - Collana Lain
Traduttore: Chiara Arnone
Pagine: 256
Isbn: 97888
76250804
Prezzo: €14,90
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 15 settembre 2011

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