martedì 27 marzo 2012

Recensione: Lampi di Jean Echenoz

Des éclairs

Trama:
Quando vede la luce in un'imprecisata località dell'Europa sudorientale, un furioso temporale manda in frantumi i vetri, fa roteare crocifissi e quadri, spegne lampade e candele – sinché un lampo gigantesco illumina il neonato e tutte le pendole impazziscono. Quel lampo sarà il segno distintivo di Gregor. Il quale si rivela ben presto non solo fragile, ombroso, sprezzante, ma eccezionalmente dotato per le scienze: pare quasi che sia capace di raffigu­rar­si le cose prima ancora che esistano, con precisione tridimensionale, senza bisogno di schizzi, schemi o bozzetti. Sarà dunque un inventore, e un inventore visionario, profetico, megalomane, sempre in bilico tra scienza e magia, meccanica e ciarlataneria, genialità e delirio, sogno e bluff. E sarà un uomo disperatamente solo, tanto avvenente e brillante quanto inavvicinabile, insofferente di ogni relazione con i suoi simili, cui del resto preferisce gli uccelli. Alle sue fantasmagoriche avventure parteciperemo con lo stesso incantato stupore di quando, bambini, sfogliavamo un libro illustrato di Jules Verne: dai primi, duri anni in America al servizio di Edison al­l'immensa popolarità conquistata grazie alla corrente alternata e ai rapinosi spettacoli in cui si esibisce tramutandosi in un lungo diluvio di fuoco, sino agli ultimi, sempre più temerari progetti e al crudele declino: perché Gregor inventa senza tregua ma dissipando tutto come se solo il puro atto di creare contasse. Ancora una volta, giocando spericolatamente sul sottile discrimine tra biografia e invenzione (dietro il fittizio nome di Gregor si cela infatti Nikola Tesla, una delle figure più misteriose e romanzesche della scienza del Novecento), Jean Echenoz ci regala un libro di suprema eleganza, ilare e insieme lacerante – e capace di trasformare l'esperienza della lettura in complice, elettrizzante euforia.

L'autore:
Dopo studi di sociologia e ingegneria civile, Jean Echenoz nel 1970 si trasferisce a Parigi dove inizia a scrivere con regolarità e dove collabora per un breve periodo al giornale L'Humanité. Il suo primo manoscritto viene accettato e pubblicato nel 1979 da Les Éditions de Minuit, allora diretta da Jérôme Lindon. Inizia così un proficua collaborazione che vedrà la casa editrice pubblicare anche i suoi romanzi successivi.
Nel 1999 è stato vincitore del prestigioso Premio Goncourt con Je m'en vais (trad. it. Me ne vado, 1999), mentre già in precedenza aveva ottenuto altri riconoscimenti, tra i quali, nel 1983, il Prix Médicis con il romanzo Cherokee. Nel 2009 gli stato conferito l' International IMPAC Dublin Literary Award.

Recensione:
Ci capita a volte di incrociare qualche personaggio che crediamo fittizio (ok, chiamateci pure ignoranti ma... succede!) e scoprire poi che in realtà è esistito, è stato una persona in carne e ossa e il suo passaggio nel mondo ha cambiato le cose per molte persone.
Mi sono imbattuta per la prima volta nella mia vita in Nikola Tesla guardando lo splendido e geniale film The Prestige. Non starò a qui parlarvi della pellicola perché non mi sento all'altezza, non essendo il mio campo: posso solo dire che l'ho trovato stupefacente. E che il bizzarro intervento di Tesla l'avevo ingenuamente considerato parte della finzione scenica. Non starò qui a raccontarvi delle mie ricerche al riguardo e conseguenti scoperte.
Sono qui per dirvi che quando mi sono ritrovata sotto gli occhi la trama di questo romanzo, ho capito che dovevo necessariamente leggerlo. Se qualcuno aveva deciso di raccontare un po' di vita di questo straordinario uomo, allora meritava decisamente di essere letto.
Lampi fa parte di una trilogia di biografie dedicate dallo scrittore Echenoz a tre grandi uomini: Ravel, Emil Zàtopek e Nikola Tesla.
Nel romanzo dedicato a quest'ultimo, Echenoz preferisce chiamare l'uomo col nome di Gregor, pur non avendo mai negato di chi si trattasse realmente.
Leggere questo romanzo è come essere trasportati di colpo in una dimensione eccezionale, dove tutto è possibile. Ci troviamo di fronte ad un uomo geniale, alle sue scoperte, alla sua necessità di diffonderle, alla sua incapacità di normali relazioni sociali. Gregor è tanto geniale quanto disadattato, stimato seppur incompreso.
Tanto capace di valutare cause ed effetti delle sue ricerche, quanto incapace di saperle vivere e gestire a contatto con le persone. Le uniche creature verso cui dimostrerà la sua sensibilità e umanità saranno i piccioni, e questo renderà la sua persona alquanto inquietante.
Ciò che colpisce di queste pagine non è solo il modo in cui Tesla ha vissuto la sua straordinaria vita, ma il modo in cui Echenoz ce la racconta.
Ha una prosa che a tratti si trasforma in poesia, a tratti corre veloce come un treno, per poi rallentare di botto.
Il lettore si trova a sfogliare le pagine avidamente, in una lettura rapida e incontrollabile: non c'è tempo per soffermarsi su immagini e situazioni, quella vita sembra accelerare ad ogni pagina, prendendo fiato solo verso la fine.
Lo stile di Echenoz è tanto spettacolare quanto la vita che sta raccontando. E' un piacere leggerlo, e a fine romanzo ci resta un solo dubbio: vorremmo saperne di più. Ma non capiamo se quel di più si riferisca a Tesla o allo stesso Echenoz.


Titolo: Lampi
Titolo originale: Des éclairs
Autore: Jean Echenoz
Editore: Adelphi
Traduttore: Giorgio Pinotti
Pagine: 176
Isbn: 9788845926600
Prezzo: €17,00
Valutazione: 3 stelline



3 commenti:

  1. Mi hai veramente incuriosita! :) Senza contare che, per quanto mi riguarda, già la casa editrice in sé è un'assicurazione di qualità (nella stragrande maggioranza dei casi) :)

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    1. E' vero, l'Adelphi mi salva dalle mie (fin troppe!) letture commerciali se non di basso livello!

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  2. Leggete anche gli altri titoli di Echenoz, è un autore notevole.

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